Interessante e chiarificante l'incontro del 13 febbraio sul Bando Agenda Digitale di Bologna. Noi di GINGER c'eravamo (eh beh!) e anche in questo caso vi forniamo il nostro reportage gingerizzato.
Questa volta il resoconto ci pare ancora più necessario date le interessanti domande che sono state poste, molte delle quali vertevano proprio sui punti più critici del bando.
Presenti all'Urban Center Matteo Lepore, Assessore con delega all’Agenda Digitale, Leda Guidi, Dirigente U.I. Agenda Digitale del Settore Agenda Digitale e Tecnologie Informatiche e Anna Zambelli, Dirigente U.I. Amministrazione e controllo di gestione del Dipartimento Economia e Promozione della Città.
L'Assessore Lepore ha aperto il match domande/risposte con una breve introduzione sul percorso che ha portato all'Agenda Digitale e sul perché di questo bando.
Interessante è stato notare come l’attenzione sia non solo per progetti rivolti alla città di Bologna, ma soprattutto per idee che coinvolgano tutto il territorio metropolitano. Inoltre, durante la valutazione, più punti verranno assegnati a chi ideerà soluzioni per usare in modo intelligente i beni comuni, come gli open data.
Matteo Lepore ha inoltre puntualizzato che non si tratta di un bando specifico per startup, è piuttosto la conclusione del percorso partecipativo per l’Agenda Digitale e il punto di partenza per la creazione di una nuova rete civica. A questo proposito è stato anticipato il restyling del portale Iperbole che avverrà a fine febbraio; l’idea alla base è quella di aprire un cantiere che porterà ad Iperbole 2020 (riferimento immediato a Europe 2020) e che fin da subito si identificherà come ambiente digitale per fornire servizi ai cittadini e per raccogliere i suggerimenti in merito. Rivelando un certo – apprezzato – pragmatismo, l’Assessore ha anche ricordato che, se da un lato la partecipazione a questo bando è soprattutto legata dalla possibilità di ottenere contributi finanziari per lo sviluppo dell’idea, dall’altro il Bando Agenda Digitale è anche un utile strumento per il Comune di Bologna. Grazie a questa “call for ideas” infatti, sarà possibile mappare e attivare una vera e propria community civica di idee e progetti.
Infine, un suggerimento che riteniamo piuttosto interessante per chi intendesse partecipare: “Raccontate la città che volete, non limitatevi a leggere l’Agenda Digitale, interloquite con la visione di città che abbiamo ipotizzato”.
A seguire, Leda Guidi e Anna Zambelli hanno brevemente riassunto i punti principali del bando ricordando che non è una call riservata a progetti solo digitali, gli aspetti online e offline possono anzi, devono dialogare tra di loro. Ammettiamo che questa affermazione ci è proprio piaciuta, il perché l’abbiamo scritto anche qui.
E ora … question time!
Queste le domande principali; ovviamente la maggior parte delle perplessità si sono concentrate sul primo punto menzionato, ovvero la proprietà e il copyright dei programmi e delle soluzioni informatiche. Come già accennato prima, il suggerimento emerso è quello di indicare già nella domanda le proprie considerazioni e la disponibilità o meno a rendere comune la propria idea.
Link utili: qui il bando e qui l’Agenda Digitale. La scadenza è il 25 febbraio … al lavoro!
Nel frattempo qui stiamo organizzando i primi eventi GINGER e una sorpresa a breve. Vorremo dirvi di più ma ormai ci siamo … manca davvero poco alla fase 2.
E quindi gingerizzatevi tramite l’opzione “gingerizzati” a fondo pagina … se volete qualche anticipazione scriveteci a idea.ginger@gmail.com.
Vi lasciamo con una citazione sibillina … let there be more light!