10/03/2022 di Luca Borneo

Come il crowdfunding può aiutare il terzo settore a essere ancor più trasparente

Trasparenza e chiarezza nei confronti dei donatori sono alla base di una strategia di raccolta fondi sana e duratura. In che modo il crowdfunding può essere uno strumento a disposizione delle organizzazioni non profit per raggiungere tali obiettivi?

Progettualità concrete

Parto dalle basi. Il crowdfunding è efficace se viene utilizzato per raggiungere un preciso traguardo, sia a livello economico che progettuale. Tramite il crowdfunding una realtà del terzo settore ha quindi l’opportunità di chiedere ai propri sostenitori aiuto per raccogliere un importo predeterminato di denaro che sarà utilizzato per realizzare un progetto specifico.

Per il progettista di una campagna il crowdfunding rappresenta l’opportunità di passare da un messaggio del tipo Sostieni le nostre attività… a uno del tipo Aiutaci a raccogliere 15.000 euro che utilizzeremo per acquistare questo pulmino che useremo per… 

Dal punto di vista comunicativo, ma anche nel senso più ampio di coerenza progettuale, quale dei due messaggi sia più trasparente è evidente.

Modalità Tutto o niente

Sintetizzando e semplificando al massimo, una campagna di crowdfunding è del tipo Tutto o niente quando la piattaforma che ospita la raccolta fondi restituisce le donazioni ai sostenitori se il progettista non riesce a raccogliere l’intero budget richiesto. Non è questa la sede per approfondire tutti i vantaggi strategici offerti dal Tutto o niente e mi limito quindi a una semplice ma essenziale riflessione sempre in ottica di trasparenza.

Cosa rende più credibile e cristallina una raccolta fondi se non la condizione per cui, nel caso in cui il suo promotore non riuscisse a raccogliere l’intero ammontare delle risorse che ha indicato come essenziali per realizzare un progetto, i fondi siano restituiti ai sostenitori?

Contatore pubblico dei fondi raccolti

Ogni campagna che ospitiamo su Ideaginger.it è caratterizzata da un contatore, aggiornato in tempo reale, che comunica tutti i fondi raccolti dal progetto, il numero dei sostenitori e i loro nominativi. Un contatore accessibile da chiunque in qualunque momento che comunica quindi l’andamento esatto della raccolta fondi.

Di fatto il contatore di una campagna è quindi lo strumento ideale per realizzare la rendicontazione di primo livello della raccolta fondi, quella per intenderci dedicata a raccontare l’ammontare esatto delle risorse reperite, dato in altre situazioni non sempre di immediata e precisa reperibilità.

Donor care e post campagna

Come in tutte le attività di fundraising, anche nel crowdfunding il post campagna è uno dei momenti più delicati. È in questa fase infatti che il progettista deve comunicare in modo costante e trasparente con i propri donatori, per raccontare loro lo sviluppo del progetto che hanno sostenuto e come sono concretamente utilizzati i fondi raccolti. Anche in questo caso il digitale ci viene in soccorso.

Una campagna di crowdfunding lascia in dote non solo nuove risorse, ma anche i contatti di tutti i sostenitori e un canale di comunicazione già rodato. Al termine della raccolta fondi il progettista è quindi nelle condizioni ideali per aggiornare puntualmente tutti i donatori e rispondere alle loro domande, aspetto non scontato con altre modalità di raccolta fondi.

Chi sono i progettisti di una campagna di crowdfunding?

Digitale non è sinonimo di anonimato. Come consulenti di crowdfunding ormai da 10 anni lavoriamo accanto a tutti i progettisti che hanno lanciato una campagna su Ideaginger.it, la nostra piattaforma. Durante questo affiancamento conosciamo ognuno dei nostri progettisti, diventando di fatto “partner” delle loro iniziative.

Oltre all’ovvio quadro regolamentare che norma il rapporto tra progettisti e piattaforma e che non lascia spazio a nessuna forma di anonimato, sono convinto che il rapporto professionale che si instaura tra un campaign manager della piattaforma e il progettista di una campagna sia senza ombra di dubbio quanto di più agli antipodi di una situazione di anonimato.

L’importanza di un approccio professionale

Le opportunità che il crowdfunding offre al terzo settore per rendere ancor più trasparente l’attività di raccolta fondi sono quindi tanti e intervengono su differenti livelli.

Direte voi: E le campagne che sono pubblicate senza obiettivo? E quelle che non seguono il tutto o niente? E i progettisti che non informano i donatori? E… 

Sono tutte obiezioni comprensibili ma che credo vadano messe nella corretta prospettiva, ovvero quella che non le riconduce alla natura del crowdfunding, ma a come viene spesso usato. Ovvero, il crowdfunding, così come tanti strumenti digitali, è appunto uno strumento; come tale racchiude potenzialità dirompenti ma che occorre saper sfruttare.

In che modo? Anzitutto abbandonando l’idea che la raccolta fondi online possa essere usata da chiunque in modo improvvisato e senza alcuna preparazione. Non è nell’interesse di nessuno. In primis dei progettisti, che si trovano spesso a non riuscire a raggiungere l’obiettivo delle loro campagne, dei  donatori, che non vengono valorizzati come meriterebbero, e anche dei professionisti del settore, che vedono sminuita l’efficacia di uno strumento invece assolutamente valido.

Lanciare una campagna di crowdfunding richiede quindi preparazione, consapevolezza e un supporto professionale, condizioni su cui come Ginger abbiamo sempre investito e che ritengo imprescindibili per rendere la raccolta fondi online una straordinaria alleata del terzo settore, anche dal punto di vista della trasparenza.

Vuoi approfondire ulteriormente? Partecipa al convegno Il crowdfunding al servizio del terzo settore!

Per confrontarci su quali siano le condizioni che rendono il crowdfunding efficace per il terzo settore e quali le buone pratiche per utilizzarlo per consolidare la cultura del dono, della trasparenza e della rendicontazione, abbiamo organizzato il convegno Il crowdfunding al servizio del terzo settore.

Ti aspettiamo a Bologna, e online in modalità webinar, l’8 aprile per un momento di confronto e dibattito organizzato da Ginger Crowdfunding e rivolto a tutti gli operatori del fundraising e del terzo settore, per arricchire il recente dibattito nato su VITA non profit, insieme anche a Paolo Venturi - Direttore di Aiccon & The FundRaising School.

Per conoscere il programma dei lavori, tutti i relatori coinvolti e come partecipare clicca qui: http://convegno.gingercrowdfunding.it