03/12/2021 di Veronica Bacci Bonivento

L’Università di Torino dà nuovo slancio alla ricerca scientifica grazie al crowdfunding: nasce Funds TOgether!

Nel campo della ricerca scientifica ottenere finanziamenti adeguati è sempre più difficile, soprattutto in Italia, dove la spesa pubblica destinata a tal fine si attesta ormai da anni intorno a percentuali irrisorie. Il mondo della ricerca, che passa perlopiù inosservato agli occhi dei grandi finanziatori, potrebbe però trovare una soluzione nel crowdfunding. 

È quello in cui credono l’Università degli Studi di Torino e Ginger Crowdfunding che hanno deciso di unire le forze e usare strumenti digitali innovativi per reperire nuovi fondi a sostegno dei ricercatori. 

Nasce così Funds TOgether, il primo esperimento di finanziamento alternativo della ricerca promosso da Unito: un progetto che mira a valorizzare ​​attraverso il crowdfunding giovani ricercatori e temi di ricerca emergenti, sensibilizzando il territorio al fine di avvicinare sempre di più la comunità alla cultura scientifica. Vuoi scoprire come funziona? 

Funds TOgether: il crowdfunding della ricerca 

Quello del crowdfunding in ambito accademico è un tema giovane che offre opportunità ancora inesplorate per un settore che ha fortemente bisogno di coltivare la propria predisposizione al fundraising

Il primo obiettivo di Funds TOgether, infatti, è stato di offrire ai ricercatori l’opportunità di acquisire competenze ed esperienze nuove in tema di raccolta fondi. 

Con Funds TOgether, poi, il crowdfunding si mette al servizio della ricerca scientifica, non solo come strumento di finanziamento, ma anche come opportunità per favorire l’apertura della scienza al territorio e generare nuove sinergie tra università, società civile, istituzioni e realtà produttive. 

Come Ginger sostiene UniTo 

Dopo che l’Ateneo ha individuato 13 team di ricerca, selezionati seguendo il criterio del potenziale partecipativo dei progetti, ha offerto loro la possibilità di seguire un percorso di formazione e accompagnamento al crowdfunding curato da Ginger

Ricercatori e ricercatrici hanno affinato le proprie competenze e la consapevolezza necessaria per realizzare una campagna di crowdfunding di successo e capace di convincere la comunità

Dopo un’attenta valutazione,  insieme all'Università abbiamo individuato tre progetti vincitori e i rispettivi team di lavoro hanno potuto contare sul continuo supporto dei nostri Campaign Manager

Abbiamo aiutato ciascuna squadra a individuare un’efficace strategia di fundraising; in poche settimane, lavorando fianco a fianco, sono stati sviluppati dei piani di comunicazione personalizzati capaci di dare risalto a tutti gli elementi distintivi di ciascun progetto.
I progettisti hanno dovuto lavorare sodo. E ora sono pronti e carichi per dare slancio alle proprie campagne e affrontare l’esame più importante: l’incontro con la comunità. 

Ora arriva il bello! Dal 1 dicembre le campagne sono finalmente online sulla piattaforma Ideaginger.it

I progettisti dovranno affrontare la sfida più impegnativa (ma anche la più divertente!) del crowdfunding: riuscire a catturare l’attenzione del proprio pubblico di riferimento, coinvolgendolo grazie a una narrazione appassionata, che sia comprensibile e accattivante anche per i “non addetti ai lavori”. 

Trattandosi di campagne O tutto o niente i team riceveranno il finanziamento raccolto con il crowdfunding solo se riusciranno a raggiungere l’obiettivo prefissato. 

Ma non solo, al raggiungimento dell’obiettivo l’Università di Torino raddoppierà i fondi raccolti da ciascun progetto di ricerca fino a un massimo di 10.000 euro.
Così facendo l’Università amplificherà la portata delle campagne: da un lato premiando l’impegno dei progettisti che sapranno tagliare il traguardo, dall’altro ascoltando il volere della comunità e moltiplicandone il supporto economico. 

Con Funds TOgether, UniTo ha individuato nel crowdfunding un’opportunità per avvicinare il mondo della ricerca ai cittadini, raccontando progetti strutturati e le storie dei ricercatori che vi lavorano, e per dare risposta ai bisogni del territorio attraverso un processo partecipativo dai risultati tangibili. 

Il contributo del crowdfunding alla ricerca 

I principali benefici di questo metodo di finanziamento alternativo sono innumerevoli, ma 3 aspetti emergono in maniera più netta rispetto agli altri. Nello specifico il progetto permette di: 

  1. raccogliere maggiori finanziamenti per la ricerca: coinvolgendo comunità motivate di donatori, Funds TOgether consente di ampliare gli investimenti nella ricerca grazie alla partecipazione dal basso della comunità. Con una semplice donazione rivolta a progetti specifici, il cittadino può contribuire in prima persona al finanziamento della ricerca, rendendosi protagonista diretto del progetto che ha scelto di sostenere;

  2. ridurre la distanza tra pubblico e ricerca: Funds TOgether permette di creare un filo diretto tra progettisti e sostenitori, grazie alle opportunità offerte dai canali di comunicazione online, abbattendo così le distanze che separano il pubblico “generalista” dalle sfide quotidiane affrontate dai ricercatori. In questo modo, il crowdfunding invita a una forma di finanziamento democratica capace di creare nuove alleanze strategiche;

  3. accrescere il supporto alla ricerca innovativa: il crowdfunding fornisce ai ricercatori nuove risorse economiche, ma anche umane e organizzative, per renderli più indipendenti nel reperimento di fondi. Con Funds TOgether, Ateneo e ricercatori avranno un ruolo molto attivo nella promozione di azioni di fundraising, favorendo la collaborazione tra Università, territorio, realtà produttive e società civile. La ricerca si apre così al dialogo con la comunità e, di conseguenza, a nuovi interessanti sviluppi di finanziamento. 

Non c’è dubbio che il crowdfunding rappresenti una possibilità per avviare un cammino in grado di aprire nuove prospettive per la ricerca pubblica: l’Università di Torino ha saputo cogliere al volo questa opportunità. 

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